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Presso Hesperia Hospital è stato installato recentemente il robot da Vinci X, ultimo modello di questa avveniristica tecnologia per la cura del tumore della prostata. Grazie a questa chirurgia si può ottenere il massimo della mini invasività con i migliori risultati oncologici e funzionali possibili.
Il robot da Vinci infatti permette un ingrandimento di 15 volte del campo operatorio, una visione tridimensionale, l’annullamento anche dei fini tremori della mano umana e quindi una chirurgia di estrema precisione che permette la massima preservazione di continenza e potenza sessuale a seguito dell’intervento di asportazione della prostata.
Inoltre la mininvasività permette una degenza di circa 3 giorni e un rapido recupero.
Dal 2007 come gruppo modenese possiamo contare su un’esperienza di più di 1500 intervento di chirurgia robotica. Grazie a questa esperienza la nostra casistica presenta dei risultati di rilievo riguardo a radicalità chirurgica, mantenimento di continenza e funzione erettile.
Recupero della continenza dopo intervento di prostatectomia radicale laparoscopica robot-assistita.
Una delle conseguenze più importanti e fastidiose della prostatectomia radicale è la perdita di continenza urinaria. Nel tempo sono state studiate molte tecniche per il recupero della continenza. Grazie all’esperienza ho potuto constatare che molteplici sono i fattori che cooperano al recupero della continenza, in particolare:
L’attenzione a tutti questi aspetti ha portato nella mia casistica ottimi livelli di continenza che consentono un rapido recupero di una elevata qualità di vita.
Recupero della funzione erettile dopo intervento di prostatectomia radicale laparoscopica robot-assistita.
Altra possibile conseguenza invalidante della prostatectomia radicale laparoscopica robot assistita è la disfunzione erettile. Grazie alla tecnica robotica i fasci vascolo nervosi vengono riconosciuti e quindi conservati, in maniera più soddisfacente rispetto agli altri tipi di chirurgia. I risultati sono però strettamente correlati al grado di funzione erettile presistente. Conseguentemente i migliori risultati si hanno nei pazienti giovani. Globalmente la funzione erettile viene mantenuta in circa il 60 % dei pazienti, ma sotto i 65 anni si raggiunge una ripresa nell’80 % degli operati.
L’indicazione ad eseguire una conservazione dei fasci vascolo-nervosi è strettamente dipendente dallo stadio e dall’aggressività del tumore e va proposta con molta cautela quando si possa ipotizzare il rischio di una estensione extraprostatica di malattia. A questo proposito utilizziamo dei nomogrammi che ci indicano con precisione millimetrica l’entità dello sconfinamento capsulare e la ricostruzione 3D a partire dalle immagini di risonanza magnetica che può essere superimposta alle immagini video della consolle chirurgica robotica.
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